mercoledì, marzo 26, 2008

Una nutrita rassegna stampa di notizie ambientali!



Finalmente ce l'abbiamo fatta.
Dopo ben un anno di sperimentazione, Netvibes (il mio sito preferito) ha rilasciato "Ginger", la sua nuova versione. Perchè ne parlo? Perchè "ginger" consente di creare una propria pagina web dinamica pubblica da mostrare a tutti, nella quale raccogliere tutto ciò che riteniamo interessante. Queste pagina viene denominata "universo", ovvero un contenitore che ospita tutte le novità riguardanti un dato argomento.

ed è per questo che è nato il mio universo, che con molta fantasia ho chiamato "segnali verdi" (....)

questo è l'indirizzo:

http://www.netvibes.com/segnaliverdi

Una volta collegati troverete raccolte nella stessa pagina tutte le più recenti notizie verdi che normalmente seguo sulle varie riviste on line dedicate all'ambiente, sui blog, sui quotidiani. Si tratta di un sistema comodissimo per avere le novità tutte li, pronte a colpo d'occhio, ogni giorno.

Come per il sito principale, anche in questo caso la veste e i contenuti non sono definitivi, anzi, evolveranno mano a mano che diventerò più pratico degli straordinari mezzi messi a disposizione da Netvibes.

Intanto vi auguro buona lettura (anche perchè il flusso di notizie del mio blog, causa creatura nata da poco, si sta rarefacendo pericolosamente...).

P.S. Se gironzolando per la rete trovate un sito "verde" interessante potete sempre segnalarmelo con un messaggio privato. Se ha i feed abilitati lo includerò nella rassegna stampa.

mercoledì, marzo 12, 2008

80 euro l'anno di stand-by ??


Dal photostream di VerseGuru

Sui siti "specializzati"(come ASPO italia, per esempio) potete trovare ogni genere di previsioni e commenti sul destino del petrolio nei prossimi anni; comunque sia, ci aspetta d'ora in avanti una "salita" che negli anni futuri condizionerà pesantemente l'inflazione (a meno che non si cominci a FARE il risparmio energetico anzichè parlarne..). Un settore che ha ampi margini di miglioramento è quello dell'intrattenimento domestico; più di quanto sospettiate.....
facciamo due conti.

Ogni famiglia ha ormai in casa almeno questi dispositivi:

2 televisori (almeno uno da 32 pollici), magari anche tre o perfino quattro.
1 computer (<3 anni), magari due.
1 ricevitore digitale satellitare o terrestre
1 lettore di DVD
1 telefono cordless
1 "set" di accessori per PC (stampante, modem/router, casse).
1 stereo o un impianto ad alta fedeltà.
In tutto questo taccio l'eventualità di avere in casa console per videogiochi, portafoto elettronici, registratori digitali e amplificatori valvolari. E, alla faccia di chi continua a dirci che basterebbe riempire la casa di lampade a fluorescenza per sentirsi la coscienza a posto, la bolletta elettrica ci informa che anche in quel caso i consumi continuano a esistere, e non sono trascurabili. Nessuno di questi dispositivi (tranne il modem), quando non usato sta spento. tutti hanno un meccanismo di stand-by. Durante lo stand-by, un apparecchio consuma dai 2 ai 7 watt.

Si evince che mediamente, solo per visualizzare l'ora, o una spia di preaccensione, o qualche icona luminosa, se ne vanno una cinquantina di watt.

Il nervoso aumenta quando consideriamo che alcuni di questi apparecchi non prevedono nemmeno la possibilità di avere uno stato "spento". O staccate la spina, o stanno in stand-by. punto. Un esempio insospettabile è il computer di casa, che non si spegne; lo potete verificare aprendo il pannello del vostro PC. se è abbastanza recente noterete un led acceso anche a PC spento. Quel LED ci informa che anche il PC, in realtà, è in stand-by.
Secondo la campagna "Er-Consumabile" della Regione Emilia Romagna, ogni anno si possono sprecare con lo stand-by ben 80 euro, liberando in aria l'equivalente di 320 kg di CO2!!
Leggendo invece la tabella presente in questa pagina, scopriamo che un PC (Pentium IV + Monitor 17") assorbe in standby da solo 17W (quasi 24 euro l'anno), mentre un access-point si porta via altri 7W.

Possiamo completare il quadro pensando a quante funzioni vengono inutilmente duplicate: i decoder, gli amplificatori, le console, i registratori, hanno tutti un guscio di metallo dotato di un alimentatore e un circuito elettronico di "governo", nonchè, immancabilmente, un proprio telecomando. Il massimo dell'assurdità si raggiunge con i ricevitori digitali terrestri e satellitari. si tratta dello stesso apparecchio, che codifica nello stesso modo (DVB, che poi è strettamente imparentato con l'MPEG2, quello dei DVD): con un paio di circuiti lievemente diversi e un ingresso in più (leggi: 5 euro di differenza) si potrebbero unificare, con risparmio di energia (per la produzione, il trasporto e l'esercizio) e migliore comodità d'uso (ne esiste UNO sul mercato, secondo me un po' troppo costoso).

In attesa che i fabbricanti di queste diavolerie si "convertano", per questo proliferare di lucine esiste un solo antidoto, ovvero l'acquisto di una ciabatta con interruttore, a cui collegare tutti gli elettrodomestici elettronici. Si ripaga molto, molto presto...

martedì, marzo 04, 2008

Un tesoro caldo sotto ai nostri piedi


La carta che vedete qui sopra identifica, secondo l'istituto internazionale di geotermia di Pisa, i flussi di calore profondi (l'ho tratta da questo sito, di Giuseppe Caravita che è un noto giornalista del Sole24Ore), descrivendoci con i colori più caldi le aree dalle quali emerge sulla superficie crostale una maggiore quantità di calore endogeno della terra. Nelle zone più calde (fuchsia) la temperatura delle rocce a 5km di profondità supera i 240°c. E come potete vedere, le regioni "baciate" dal fuoco sono Toscana e Lazio, oltre all'area che va da Ischia al Vesuvio.
Questo per ciò che riguarda le terre emerse.

Ma oltre a questo, non c'è da sottovalutare affatto il potenziale termico che sta sotto al tirreno meridionale, che sembra veramente notevole (leggetevi questo studio del GGA).
In particolare, la zona più promettente è il Monte Marsili, un vulcano il cui edificio, (per volumetria è paragonabile all'Etna) emerge dal fondo del tirreno (3000 metri) fino a 700 m di profondità circa. Le recenti rilevazioni di una sonda progettata dall'INGV ci dicono che è ancora sismicamente attivo, e forse, come sostiene qualcuno, ha avuto un'attività vulcanica anche in tempi storici.

Come si potrebbe fare per sfruttare una così grande massa di potenziale geotermico situata a grandi profondità e in mare aperto? Vediamo..

Un "sistema geotermico" è costituito idealmente di tre componenti:

  • il corpo caldo,
  • la riserva
  • la copertura.
Il primo è un accumulo di magma caldo incassato dentro la crosta (sia oceanica o continentale), dal quale fluisce il calore. Questo calore investe le rocce circostanti che, se sono porose, tendono ad assorbirlo. Dentro a queste rocce calde l'acqua che si infiltra (o che proviene dal magma per raffreddamento) raggiunge alte temperature e ritorna verso l'alto, costituendo un'ottima riserva di vapore. Il sistema è poi quasi "sigillato" da rocce di copertura poco porose, che trattengono il calore all'interno come fossero una coperta. Gli studi sinora fatti indicano che la "riserva" di Marsili pare molto grande, e molto calda; se si potesse sfruttare ne ricaveremmo una grande quantità di energia utile.

Qui però, finiscono gli entusiasmi, perchè allo stato attuale non esiste alcuna zona al mondo dove sia stata costruita una centrale geotermica off-shore (che probabilmente avrebbe l'aspetto di una sorta di piattaforma petrolifera sbuffante di gigantesche dimensioni) con tutte le conseguenze del caso. A livello mondiale manca la tecnologia e finora sono mancate le motivazioni (il petrolio a buon mercato rendeva inutili gli ingenti investimenti in ricerca). In più, non esiste alcuna prospezione accurata di Marsili, non ci sono carotaggi a disposizione, per cui anche partendo adesso (e con un bel po' di finanziamenti), prima di mettere in opera un eventuale primo tubo della prima centrale geotermica off-shore italiana potrebbero facilmente passare almeno quindici anni.

Questi problemi però, sono comuni anche ad altre zone, che nel mondo, condividono con l'italia notevoli potenzialità geotermiche off-shore. Solo che immancabilmente altrove si stanno dando da fare.
Per esempio "i soliti" stati uniti (che del resto, grandi come sono, hanno abbondanza di siti utilizzabili) attraverso il dipartimento dell'energia hanno lanciato l'"Enhanced geothermal Program", che mira a sviluppare la tecnologia definita" EGS ", ovvero "enhanced geothermal systems"; si tratta in sostanza di sfruttare i giacimenti, non prendendo falde d'acqua poco profonde e scaldate dalla massa magmatica, ma trivellando a grande profondità (anche 4-5km), dove il calore è molto più intenso e l'acqua non può arrivare. in questo caso l'acqua è pompata dentro a una trivellazione da un circuito artificiale, che così la recupera dopo averne estratto calore e la ripompa in profondità entro una sorta di circuito chiuso. I vantaggi sono innumerevoli, sia dal punto di vista energetico che ambientale (magari ne parleremo un'altra volta).

Certo è che con il petrolio in corsa libera verso il picco, sarebbe il caso di cominciare a investire anche su queste soluzioni...