Il gioco delle figure accostate nelle riviste di enigmistica a volte è snervante: non riesci a trovare l'ultimo particolare mancante. Qui sopra invece è chiaro: la rupe di Anguillara è stata rapata a zero, e il terreno ha cominciato a franare. Nessuna paura - mi hanno assicurato in Comune - metteremo la rete protettiva e ripiantumeremo le piante locali. Tanto quelle erano tutte robinie (ovvero intrusi nordamericani infestanti di nessun pregio naturalistico).. fra qualche anno non ti accorgerai di nulla.
Eh si, peccato che non ne sono del tutto convinto, e siccome penso che per criticare ed essere credibili si debba dare soluzioni alternative, mi permetto di dire cosa avrei fatto io, sperando di essere ascoltato (in fondo sono un naturalista e un funzionario arpa..).
Le motivazioni che possono portare a una scelta così difficile, dal punto di vista tecnico, si spiegano solo con i rischi di frana a causa o concausa del peso delle chiome. In questo caso la soluzione più razionale sarebbe una potatura piuttosto corposa con conseguente alleggerimento delle chiome. Così, al contrario, possono succedere due cose, l'una peggio dell'altra: la prima eventualità è che gli alberi tagliati, essendo di Robinia, ricaccino dai polloni (ed è un albero famigerato proprio per quel motivo..) tendendo a vanificare la "pulizia etnica"; l'ipotesi peggiore è invece che muoiano, ma che le radici ostacolino per anni la crescita delle piante che verranno messe a dimora al posto loro, senza essere più molto efficienti per trattenere il suolo.
La logica migliore sarebbe stata quella di programmare una sostituzione selettiva delle piante di Robinia con nuove piantumazioni suddividendo l'opera in tre interventi distanziati di 3-5 anni l'uno almeno. Avrebbero potuto cominciare tagliando 7-8 Robinie, sradicandone i tronchi e sostituendole con lecci o roveri di almeno 8-10 anni di età e potando le restanti. Non sarebbe stata necessaria la rete, non avrebbero messo a rischio la stabilità del pendio nemmeno per un giorno, non avrebbero rovinato il paesaggio.
Già, il paesaggio...A questo punto potreste chiedervi...ma i vincoli? Intanto possiamo dire che il centro storico di Anguillara non sta ne all'interno del SIC (che è in pratica il Lago con in più la zona delle Pantane e qualche piccolo lembo qua e la..nel quale rientrava il progetto di cui vi ho parlato tempo fa) ne della ZPS, che fa il giro del centro storico pur di evitarlo. Ovviamente poi, il progetto deve avere avuto il permesso del Parco, pur con qualche prescrizione, e della soprintendenza competente.
Ormai però il danno è fatto ed è inutile piangere sul latte versato. Bisogna subito ripiantumare individui di almeno 10 anni di età, per riavviare al più presto la successione ecologica naturale, e stendere un geotessuto adeguato nelle aree a maggior pendenza. Siamo ancora in tempo per limitare i danni, e probabilmente l'amministrazione lo sta gia facendo..
Ultima curiosità: Questa operazione, un po' di soldi li è costati, ma non al comune, visto che ha ricevuto un corposo finanziamento da parte del.. dunque.. del....
Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio
Che sia stata una delle ultime matteolate? Mah, che devo dire.. speriamo!