mercoledì, giugno 13, 2007

I bambini e la maledizione del mercurio


Dietro al personaggio del cappellaio matto di Lewis Carrol (quello che inventò "Alice nel paese delle meraviglie") si nascondeva una grande verità: la produzione artigianale di cappelli utilizzava il mercurio, che penentrando dalle mani e nella cute dei cappellai li faceva più o meno rapidamente impazzire.

Non c'è niente di strano: il mercurio è un formidabile neurotossico, che impedisce l'eliminazione di metalli pesanti da parte dell'organismo e compromette l'attività degli enzimi che sono più affini a legarlo. Il peggio però è che nonostante la sua fama fosse nota almeno fin dagli anni '20, si è continuato per tanti anni a usarlo in preparati medicali vari, fino a che i fatti non hanno dimostrato i danni che produce.

Se i problemi causati dall'amalgama dentario sono ormai noti (anche a chi quelle otturazioni se le porta ancora in bocca) ed ora non viene più utilizzato se non su specifica richiesta, è meno noto che i prodotti del mercurio sono sospettati di aver causato (e causare tuttora) nel mondo una epidemia di autismo tra i bambini.

Se volete avere maggiori dettagli potete leggere un (agghiacciante) articolo in due puntate pubblicato dalla rivista MasterNewMedia (prima e seconda puntata), che ci illustra la lotta condotta da anni da un pediatra americano per mettere al bando i vaccini contenenti composti del mercurio (in particolare il Thimerosal) negli stati uniti. Grazie a questa iniziativa, e in italia, alle indagini svolte a fine anni '90 da report (potete leggere a questo indirizzo le loro inchieste) una norma del 2002 ha vietato in italia la produzione di vaccini a base di mercurio. Va detto però che non c'era obbligo di distruzione dei vaccini ancora presenti, per cui non è detto che ancora oggi non se ne possano trovare sul mercato.

Se nei bambini il mercurio comporta danni neurologici pesanti e manifesti dovuti alla sua somministrazione durante l'età evolutiva, negli adulti i danni sono meno facili da individuare, ma non per questo da sottovalutare. Si ritiene che il mercurio (attraverso l'azione di blocco della eliminazione dei metalli pesanti) possa essere corresponsabile anche nell'insorgenza di malattie neuromuscolari (leggetevi la storia di freya Koss ) e perfino "insospettabili" come la colite e numerose allergie alimentari.

Premesso che la capacità di smaltire il mercurio ingerito (o inalato) dipende molto da persona a persona (ed è anche per questo che alcuni bambini sviluppano autismo e altri no), per capire se un soggetto può avere alterazioni fisiche causate da una sovraesposizione bisogna sottoporsi ad esami specifici. A quanto pare la ricerca di mercurio ematico può non essere indicativa, perchè una volta assorbito tende a legarsi alle cellule dei tessuti e quindi a non rendersi disponibile nel sangue. Un'analisi ritenuta più significativa (ma la cui attendibilità non è riconosciuta unanimamente) è il mineralogramma (che viene condotto su una ciocca di capelli, sfruttando la loro capacità di bioaccumulo), che indica anche l'eventuale quantità di altri metalli pesanti presente.

In caso di evidenza di dosi eccessive nel sangue, è possibile affrontare dei trattamenti cosiddetti "chelanti", ma a quanto pare si tratta di sistemi piuttosto rischiosi.

Per approfondimenti sull'autismo, consiglio il sito genitori contro autismo.

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