martedì, giugno 05, 2007

Guerra climatica globale (per ora dialettica)




Foto Nasa (via PingNews)

Da quando internet si è diffusa capillarmente nelle nostre case, abbiamo finalmente a disposizione una soverchiante quantità di informazioni, pareri, opinioni, prese di posizione di presunti geni e illustri sconosciuti. Ogni volta che qualcuno afferma, c’è sempre chi smentisce, e ormai nessun campo dello scibile umano fa eccezione.
Tra le più grandi contestazioni in atto c’è, come sappiamo, quella che tende a smentire la teoria del riscaldamento globale, che spesso si confonde impropriamente con quella che scagiona l’uomo dalle sue responsabilità.

In questi ultimi tempi sembra che lo scontro abbia raggiunto dimensioni grottesche, da pura tifoseria. L’emittente inglese Channel 4 ha mandato in onda l’otto marzo scorso il documentario “the great global warming swindle” (tradotto: il grande inganno del riscaldamento globale”), suscitando com’era prevedibile un vespaio di polemiche, tanto che gli editori della stessa emittente si sono poi affrettati a chiedere un parere a uno scienziato loro collaboratore.

Confesso di non averlo ancora visto, anche se ad oggi è disponibile su google video; vi consiglio però di vederlo a questo indirizzo (il video dura più di un’ora), che contiene un articolo in italiano (grazie alla preziosa rivista MasterNewMedia) che riporta una specie di riassunto delle affermazioni dell’autore.

Diciamo subito che in effetti il palmares dell’autore non è proprio quello dello scienziato (ha studiato storia medioevale e storia dell’economia alla LSE, e ha fatto il giornalista finanziario), ma a supporto delle sue tesi ha chiamato alcuni scienziati che condividevano la sua opinione.
Dopo la messa in onda del film sono piovute critiche di ogni genere, uscite dalla Royal Society (a questo indirizzo trovate il pdf “A guide to facts and fictions about climate change”, che tra le altre cose da una idea di quale sia il rapporto quantitativo tra scienziati sostenitori del riscaldamento globale e scienziati scettici), dal prestigioso sito RealClimate (mantenuto unicamente da climatologi, che ha contestato punto per punto le affermazioni di Durkin), alla rivista online MediaLens (qui l’articolo, che fa notare come RealClimate insinui il sospetto di manipolazione del grafico delle temperature mondiali rilevate negli anni passati).
E potrei continuare.

Mi voglio invece soffermare invece sulla tesi di Durkin, che a quanto pare sostiene che la teoria del riscaldamento globale sia nata (o quantomeno fatta propria dalla politica) come una sorta di complotto che vede in testa le case automobilistiche (??) e (udite udite…)

L’industria del nucleare!

Praticamente la congettura è che dovendo rinunciare alle fonti fossili e non avendo a disposizione tecnologie efficaci per le fonti alternative, ovviamente dovremo essere forzati ad accettare il nucleare. Mi limito a ricordare che, almeno in italia, le cose vanno al contrario (oddio, a dire il vero qui succede spesso..), perché la quasi totalità dei sostenitori del nucleare è anche scettica sul global warming o almeno sulle responsabilità umane in materia (ricordo la lettera dell’associazione Galileo 2001 di Veronesi e Battaglia di cui ho parlato anch’io).

Evidentemente si sta alzando un polverone, e se è così è perché l’industria, la politica e l’opinione pubblica hanno capito che ci sono tanti soldi in ballo (come in tutte le “rivoluzioni economiche”) e nessuno vuole rimanere con il cerino in mano.
Peccato che non stiamo parlando di semplici opinioni ma di una verità scientifica (o il global warming esiste o non esiste, o è prevalentemente colpa dell’uomo oppure no), che come tale non deve essere influenzata dalla politica.

E’ il caso di dire che l’atmosfera si sta surriscaldando….