Il mio ultimo PC di casa risale al 2003, quando dopo cinque anni di uso intensivo ho abbandonato il computer precedente. Appena acceso il nuovo PC, ricordo di aver avuto un sussulto di nervosismo. Era molto rumoroso, nonostante avessi acquistato quelli che all'epoca erano considerati dissipatori silenziosi. E il motivo era semplice; i processori moderni dissipano una quantità di calore per centimetro quadrato che è semplicemente spaventosa. Un articolo di Tom's harwdare italia calcola che un Intel Pentium 4 a 3.2 Gigahertz (un normalissimo processore di un normalissimo PC) raggiunge un picco di 84watt di consumo. Se fosse grande un metro quadrato diventerebbero 840.000 watt... Proporzionalmente siamo a otto volte un ferro da stiro con caldaia separata.
Il brutto è che nonostante la sigla "energy star" che potete leggere quando accendete il PC da scrivania, di sostenibile li dentro c'è ben poco. A parte il consumo del processore (60-100 watt) c'è la scheda video, che vi fa perdere fino ad altri 100-130 watt, sempre che non ne vogliate DUE in parallelo, più le varie componenti, casse e stampanti, scanner.....
Su Hardware Upgrade trovate questo articolo che illustra quanta potenza serve per un computer accessoriato in pieno carico e dotato di una scheda grafica di grido. Si può arrivare a quattrocento watt (40 lampadine a basso consumo da 10 watt). Le riviste e i blog di informatica sostengono però che per il 90-95% del tempo il PC sia in modalità "idle", ovvero aspetti i comandi dell'utente senza fare nulla (non è difficile immaginarselo, pensate a tutte le pause che fate quando scrivete un documento). In tal caso il PC sta perfettamente fermo, eppure si consuma i suoi buoni 70 watt minimi (Come dedicare questi 70 watt a delle buone azioni? Potete usarli per predire i cambiamenti climatici o lottare contro l'AIDS, dedicando i tempi morti del vostro PC a una serie infinita di calcoli matematici).
Fortunatamente, sotto pressione della spectre verde, le cose stanno lentamente cambiando.
Le direttive soprannominate ROHS e WEEE hanno imposto rispettivamente l'eliminazione delle sostanze tossiche dai componenti dei PC e l'organizzazione del riciclo dei componenti dei computer usati, ma rimane ancora un buco nella politica energetica, che sarà colmato solo con l'entrata in vigore, nel 2007, delle nuove specifiche previste dall'agenzia per la protezione ambientale degli USA (EPA), che per la prima volta mettono un tetto al consumo dei PC in modalità idle e stabiliscono una efficienza minima dell'80% dei prodotti elettronici a corrente alternata.
Per il momento se dovete comperare un PC nuovo potete fare una scelta di buon senso limitando i consumi in questo modo:
1)Prendete un processore a singolo core e a basso consumo, chiedendo espressamente al negoziante che abbia un TDP (consumo a massimo carico) di 35 watt o meno.
2)Fatevi configurare il PC in modo da abilitare le tecnologie di variazione automatica della frequenza in ragione del carico di lavoro.
3)Non mettete due schede video nel PC. Ne basta una. Prendete le versioni che a parità di "classe" hanno le frequenze del processore e della memoria più basse (di solito c'è una sigla tipo "GS", "SE"..). Se non vi interessano le prestazioni chiedete una scheda con dissipatore passivo (senza ventola): è la garanzia che scaldando poco consuma anche poco.
4)Usate memorie per il PC con la tecnologia DDR2, consumano decisamente meno delle DDR.
5)Non comprate più di un Hard disk. Se acquisterete il PC fra qualche mese chiedete gli hard disk "ibridi": consumano meno e vanno più veloci.
6)Investite qualche soldo in più su un alimentatore di qualità. Sul mercato ce ne sono già certificati ROHS e con una efficienza minima dell'80%. Alcuni hanno un nome che contiene la parola "green". Un alimentatore efficiente fa risparmiare parecchia corrente.
La foto è presa dal Photostream di Phil_g