mercoledì, settembre 06, 2006

La spectre verde!



Il termine "ambientalista", in Italia, è quasi una parolaccia. Come tutti gli "ismi", incontra sempre qualcuno che ci considera come un gruppo di oscurantisti nemici del progresso e fanatici di una religione che nega il dominio dell'uomo sulla natura.
L'approccio dell'uomo comune, che qui da noi si identifica non solo negli atteggiamenti da qualunquista, ma anche nella teoria del complotto, tende a semplificare sia la categoria che le posizioni degli ambientalisti, mettendoci tutti sullo stesso calderone (fondamentalista, ovviamente).
Quello che stupisce è che ciò avviene da 30 anni, nel corso dei quali l'universo ambientalista è cambiato, mentre i nostri detrattori sono sempre i soliti: ignoranti e immutabili.
Parole forti? E allora che dire della definizione che Paul Driessen (autore del libro "Eco-imperialismo. Potere verde, morte nera") ha dato di noi, sostenendo che.....

Queste dottrine derivano da una serie di premesse false e pessimistiche che costituiscono l'essenza dell'ideologia ambientalista. Ad esempio gli eco-attivisti credono erroneamente che l'energia e le risorse naturali esistano in quantità finita e presto saranno esaurite. Sono inoltre convinti che le attività delle grandi corporations, soprattutto multinazionali, causino un irrimediabile prosciugamento delle risorse, il degrado ambientale, l'indebolimento della salute umana, un danno alla società e un prossimo disastro planetario. E che le decisioni delle multinazionali siano motivate dalla ricerca esclusiva del profitto e non dalla soddisfazione dei desideri e bisogni della società e dei consumatori, e tantomeno dall'intento di servire l'umanità.”


Praticamente (e ripeto la solita frase di circostanza: "forse ho capito male...."), gli ambientalisti sono tutti uguali, odiano il capitale e l'impresa, concepiscono solo l'idea del ritorno alle origini (magari sugli alberi) e sono profondamente contrari ai progressi della scienza; per di più, leggendo il libro pare di capire che siamo anche tutti d'accordo per costituire una sorta di "Spectre verde" che opera in tutto il mondo per sabotare lo sviluppo e il "benessere".

Ma anche senza ricorrere a definizioni di questo tipo, basta osservare come la televisione tratta gli ambientalisti per rendersi conto che in italia fa successo chi semplifica i concetti, li banalizza e li riduce a stereotipi. Per l'abbattimento dei Caprioli in Piemonte RAI1 e CANALE5 hanno curato dei servizi in cui si definivano le persone che protestavano indifferentemente "ambientaliste" e "animaliste" come se si trattasse della stessa cosa (e per rendersi conto dell'errore basta porsi DUE domande: quanti animalisti spediscono in comune le osservazioni al piano regolatore in corso di approvazione? quanti ambientalisti fanno volontariato nei canili?). In realtà mentre la maggior parte degli animalisti è contraria all'abbattimento punto e basta, la maggior parte degli ambientalisti è preoccupata di verificare che i censimenti faunistici dichiarino la reale consistenza delle popolazioni (e che quindi il prelievo venatorio sia effettivamente compatibile con la conservazione della specie).

Da qualche tempo la scuola ha cominciato a recepire la necessità di "educare alla complessità", ovvero evitare di banalizzare e semplificare troppo i concetti, puntando invece a far capire che la comprensione dei fenomeni richiede il massimo sforzo possibile per approfondirli.

Speriamo di non dover aspettare le prossime due o tre generazioni per vederne i frutti, intanto protesterò con la sede mondiale della spectre verde perchè non mi ha ancora spedito la tessera di affiliazione....

La foto di Sean Connery proviene dal Photostream di Andy Z