venerdì, settembre 08, 2006

Farsi un tetto inerbito



A quanto pare, finalmente anche in Italia si sta sviluppando il mercato del "verde pensile", nel quale fanno scuola i tedeschi, sia per la normativa edilizia che per le tecnologie e le imprese più all'avanguardia (bastano due nomi: DAKU e FlorDepot).

L'idea è quella di sostituire la normale copertura del tetto con un vero e proprio giardino; è praticabile sia nei tetti piani di grande superficie che nei tetti inclinati di piccole casette familiari.
Ovviamente nel primo caso lo spazio sarà anche a disposizione come area ricreativa, nel secondo no.

Il tetto verde ha una straordinaria quantità di vantaggi rispetto alle tradizionali soluzioni in coppi o alle squallide coperture dei palazzi cittadini:

1)E' bello da vedere e, secondo i casi, fruibile.
2)Protegge la copertura riducendo l'escursione termica giornaliera e stagionale.
3)Aumenta l'isolamento termico e acustico dell'edificio
4)Riduce l'inquinamento dell'aria intrappolando le polveri sottili

Tutti questi vantaggi riguardano sia l'abitazione in se che il quartiere che la circonda, perciò ciascuno di essi merita di essere approfondito meglio.
Innanzitutto l'aspetto paesaggistico può diventare notevole soprattutto per quartieri di piccole case, che potrebbero armonizzarsi completamente con i loro giardini. La copertura può essere in grado di garantire una escursione di meno di 30° tra inverno ed estate (contro i 100° cui può arrivare un tetto "tradizionale"), proteggendo di conseguenza la struttura portante del tetto dalla dilatazione e dalla contrazione termica. L'isolamento termico conseguente consente un discreto risparmio di energia per il riscaldamento (ricordo che il tetto è la via di fuga preferita per il calore) e di conseguenza riduce la necessità di emettere fumi per il riscaldamento. Altro vantaggio ambientale è dato dall'intrappolamento di inquinanti atmosferici (basta leggere questo esaustivo report) e, se applicato su larga scala nelle città, consente una discreta diminuzione dell'effetto "isola di calore"(per approfondimenti sul tema c'è questo interessante articolo di Meteo.it).
Non sono tutte rose e fiori: il tetto verde va innaffiato se non piove da settimane (se secca possiamo dire addio al nostro investimento...), è più costoso di quello tradizionale e può essere messo a dimora solo se la struttura portante regge carichi che vanno dai 100kg (tetto inclinato) ai 300kg (tetto piano con giardino a piccoli arbusti) al metro quadrato. In altre parole può andare bene per case nuove, ma non è affatto economico metterlo sul costruito esistente.

Ma in italia è possibile farsi un tetto verde? Si. Innanzitutto è presente la già citata DAKU, ma sono attive nel campo anche SEIC e Poliflor.
E' possibile verificare se ci sono degli incentivi previsti dal regolamento edilizio e distribuiti tramite bando, ma come si dice spesso "qui manca ancora la cultura".
Anche se l'incentivo al verde pensile non è ancora una realtà diffusa in italia, va detto che il Comune di Bolzano ha aperto la strada favorendo lo sviluppo dei tetti verdi tramite l'obbligo sulle nuove costruzioni di avere il certificato "casaclima" (una sorta di bollino simile a quelli posti sugli elettrodomestici, che certifica il consumo energetico delle abitazioni).
Sul territorio italiano è presente l'associazione di categoria AIVEP (ass. italiana verde pensile) e ci sono stati eventi di sensibilizzazione pubblica per la diffusione di questa "innovazione" (anche se mi fa impressione chiamarla così, considerando che già i vichinghi la conoscevano bene) da parte di Legambiente e SkyGardenProject.
Non esistono però incentivi su grande scala per grandi città, come invece avviene per il Green roof pilot program, TORONTO.

Per approfondimenti:

Alcune risposte sul verde pensile
Risposte e risorse sui tetti verdi (in inglese)


La foto proviene dal Photostream di Destro100