lunedì, gennaio 07, 2008

Peter Heather - La caduta dell'impero romano


La copertina del libro - Garzanti
In Italia forse non avrebbe potuto nascere un autore così: conciso, diretto, ma anche estremamente curioso e libero dai clichè e i condizionamenti che caratterizzano molti storici nostrani. La ricerca di Heather è durata tanti anni e si vede: ogni parte della sua ricostruzione dei fatti è davvero convincente, e la storia che ci racconta è molto diversa da quella che conosciamo.
Incrociando i resti archeologici con lo studio degli autori tardoantichi si capisce che qualcosa di ciò che pensavamo non quadra affatto: com'è che ancora agli inizi del quinto secolo vicino ai bollenti confini "futuri francesi" dell'impero esisteva una economia molto fiorente? Com'è possibile che l'impero si lasci travolgere dalla crisi senza reagire? Qual'è il vero momento in cui si può dire che tutto sia perduto?
Gli autori del passato hanno dato la responsabilità di volta in volta alla fine della schiavitù, al cristianesimo, alla mollezza dei costumi, all'ingresso dei barbari tra le fila dei legionari, ma nessuna di queste cause, nè il loro complesso, sono convincenti per spiegare questa fine ingloriosa. Anche perchè, come dice Heather, anche l'impero d'oriente soffriva degli stessi mali, eppure prosperò per altri sette secoli e durò per altri dieci.
Quello che è certo è che fino al 468 d.c. l'impero avrebbe potuto ancora salvarsi e rimettersi in piedi. Ma la storia andò diversamente, perchè l'allora imperatore Antemio puntò tutte le su fiches sulla mossa sbagliata, e perse.
Chissà che aspetto avrebbero avuto i fori imperiali, oggi, se non fosse andata così...
Consigliatissimo!