martedì, dicembre 05, 2006

Il mostro del lago


La foto è dei U.S. Geological Survey Archives, www.forestryimages.org

Chi lo ha detto che i mostri del Lago sono solo delle leggende? Da alcuni anni a questa parte, i laghi (ma anche i fiumi) del vecchio continente sono presi d'assalto da un esercito di invasori provenienti dalle più disparate parti del mondo. In campo zoologico, i più classici esempi di questa invasione sono rappresentati dalla Nutria e dal Gambero della Louisiana. Ma un altro intruso sta creando ultimamente parecchia preoccupazione per la sua irruenza: la Cozza Zebrata (Dreissena Polymorpha). Come gli altri alieni (il termine corretto infatti è "specie aliene"), quando entra in un ecosistema per il quale è competitiva, sbaraglia i suoi "avversari" locali e nei primi anni seguenti alla colonizzazione prolifera drasticamente fino a sconvolgere la catena alimentare. Per fortuna successivamente esiste un fenomeno di "accomodamento" per il quale le specie presenti (quelle che non vengono annientate perchè non sono in competizione diretta) cercano di minimizzare i danni causati dall'intruso. Questo fenomeno è accaduto per il Gambero della Louisiana, che gli Aironi hanno imparato a predare, e con buona probabilità succederà anche per la cozza zebrata. Ma al momento, dove entra fa danno. In italia è comparsa prima nei laghi del nord (portata forse dagli uccelli, o dall'uomo accidentalmente), poi sul trasimeno nel 1999, recentemente nell'invaso di Bilancino (quello che alimenta l'acquedotto di Firenze!), dove il boom di questi giorni ha causato una ostruzione delle prese di captazione dell'acqua(!!).
Se volete sapere da dove viene potete guardare questa mappa: Nell'arco di duecento anni è passata dalle coste del Mar Nero e del Caspio, fino al Nord-Europa e, addirittura, al Nord America. A rigore si tratterebbe di una ricolonizzazione, perchè in Europa in realtà era presente, ma prima delle glaciazioni, quando il contesto ecologico (e cioè le temperature e la struttura della catena alimentare delle acque interne) era completamente diverso. Perciò attualmente non possiamo predire esattamente cosa accadrà. Certo è che una specie competitiva, quando ha colonizzato un ambiente, diventa praticamente impossibile da eradicare, quindi dovremo solamente abituarci.
Tra l'altro, studi sulla colonizzazione di questa specie hanno concluso che in realtà può apportare anche benefici ambientali, ma solo in ambienti fortemente stressati dal carico organico (cioè inquinati da concimazione chimica o liquami fognari), perchè filtra attivamente il fitoplancton contribuendo a ripulire la colonna d'acqua dalle fioriture algali. D'altro canto però, essendo selettiva nella sua "dieta", evita alghe con alto potenziale tossico, che ne possono essere globalmente favorite. In pratica, ora che c'è va monitorata, per capire da che parte pende la bilancia, augurandoci che non si concretizzi l'ennesimo disastro ambientale.
E va ricordato che notevoli danni ecologici comportano, sempre, notevoli danni economici (pare ovvio eh? provate a dirlo alla classe politica..).
Se volete maggiori informazioni potete scaricare un depliant dell'ARPA Umbria sulla Cozza zebrata, oppure potete cercarla nel database dell'Invasive species specialist group di IUCN. Ma non preoccupatevi: ovviamente esiste un ottimo documento che illustra la "Strategia europea per le specie aliene", firmato dal Consiglio d'Europa e integrato nella Convenzione di Berna.

Ora si che possiamo stare tranquilli.....