lunedì, agosto 27, 2007

Scansano: Tanto rumore per poco rumore


L'impianto dei poggi alti visto (e zoomato) dal crinale prospiciente

Avendo deciso di spendere quei pochi giorni di ferie di cui dispongo in Maremma, sono passato a dare finalmente una occhiata al "famigerato" impianto eolico dei "Poggi alti" di Scansano (GR), costruito da Gamesa nel "cuore" della maremma interna. L'impianto è stato costruito con estrema rapidità e di recente inaugurato in una piccola frazione comunale ("Murci"), su un crinale interno non molto visibile. Probabilmente sapete che già che esiste una contesa feroce tra italia nostra e un imprenditore locale (da una parte) e le istituzioni (dall'altra) sulla realizzazione di questa struttura. Questa sentenza del TAR, ha stabilito (direi con notevole buon senso) che ai fini della sua autorizzazione la Regione Toscana non poteva evitare la procedura di valutazione di impatto ambientale su un progetto di questa portata (potete trovare una traccia del pronunciameno anche su GreenReport, ma di questa sentenza, che farà scuola, conto di riparlarne con il dovuto approfondimento).
Prima di ogni ulteriore considerazione, vi dico subito che a distanza di 150m il rumore delle pale si percepisce come un brontolio basso e cupo, che non dava, almeno a me, nessuna noia. Dal punto di vista impiantistico le specifiche (ricavate dal sito Gamesa e dal sito del Comune di Scansano) sono le seguenti:

Numero pale: 10
Tipo generatore: G90
Potenza di ogni pala (picco): 2MWp (20MWp tutto l'impianto)
Cut-in: 3 m/s (9 giri al minuto)
Cut-off: 21 m/s (19 giri al minuto)
Diametro: 90m
Stima elettricità annua prodotta: 40GWh

Ho fatto due conti sulla realizzabilità delle stime previsionali di 40GWh annui, immaginando che la potenza erogata fosse grosso modo proporzionale alla frequenza di rotazione (stima non certo accurata ma non inverosimile). se ipotizzo che 19 giri al minuto comportino 2MW a pala, allora 9 giri al minuto dovrebbero rilasciare 0,947MW. Sulla base di queste stime, per produrre 40GWh annui servono circa 11 ore e 34 minuti di funzionamento a minimo regime al giorno. Non so dire se per quel sito siano tanti o pochi ma sono molto curioso di vedere se l'impianto rispetterà le stime di Gamesa.


Dalla foto non sono avvertibili i movimenti delle pale. Solo alcune erano in funzione.

Osservandone il funzionamento, a dire la verità sono rimasto in dubbio sulla effettiva ventosità del luogo, considerando che solo tre pale su dieci erano in funzione, e a regimi di rotazione bassi.
Certamente il momento non erano ideale: in prima mattina e con un cielo di nubi alte e uniformi si verificano le condizioni peggiori possibili.
Non mi sono appostato con il panierino per tutto il giorno (e del resto ce ne vorrebbero 365 per capire), ma una cosa è certa: se, come ci dice lo IES e come riporta ENEL, ammettiamo un consumo medio di 4000-4300kwh annui per nucleo familiare, allora questo impianto può fornire energia per circa 4 mila persone (un migliaio di famiglie), ovvero il 90% dell'energia elettrica necessaria per il settore residenziale di tutto il territorio comunale di Scansano.

La notizia è bella, se pensiamo che il comune ha quasi ottenuto l'autosufficienza elettrica (ripeto: solo del settore residenziale), ma non è confortante se pensiamo che ciascun comune che abbia un sito con discrete condizioni di ventosità dovrebbe montare uno di questi impianti, per potersi dichiarare "sostenibile".

Particolare dei generatori Gamesa G90, da 2MWp l'uno. Non sembra, ma hanno un diametro di ben 90m!

Chiaramente i discorsi che ho fatto sono volutamente un po' troppo semplicistici/didattici. A complicare il calcolo contribuiscono moltissimi fattori, a cominciare dal reale consumo delle abitazioni, dalle politiche urbanistiche, dalle propensioni degli abitanti al risparmio energetico, dall'inclinazione ad accettare le novità, alla sensibilità verso il problema della sostenibilità ambientale.

Se però volete la mia opinione, secondo me il famigerato impatto paesaggistico (e acustico) è stato esagerato, e certamente sarà molto minore rispetto a quello delle sconfinate periferie di Roma, Napoli o Milano...