venerdì, agosto 31, 2007

L'eclissi della SARS e gli allarmi OMS.


Foto da PingNews.com, via Flickr

La psicosi da aviaria di questi anni mi ha scatenato fin dall'inizio delle domande inquietanti. Il virus H5N1 (e i suoi parenti stretti, leggete anche questo approfondimento), almeno finora, si è diffuso da animale a uomo (tranne alcuni casi dubbi) e ha mostrato di aggredire e causare il peggio quasi esclusivamente in individui deboli, impossibilitati a curarsi efficacemente e soggetti a pessime condizioni igieniche. Eppure, soprattutto nel 2005 a leggere i giornali sembrava di trovarsi di fronte al tracollo dell'umanità. L'allora Ministro della Sanità Francesco Storace "preacquistò" una grossa quantità di "vaccini", dei quali non si è mai saputa l'efficacia, visto che sicuramente non potevano essere specifici per l'H5N1 e altrettanto sicuramente non potevano essere stati testati su un sufficiente numero di pazienti.

Una situazione tra l'altro più controllabile rispetto alla SARS: un virus della polmonite estremamente resistente, facilissimo da contagiare tra uomo e uomo e perciò rapido nella diffusione; e mortale nel 10% dei casi (qui un riassunto interessante della sua esplosione nel periodo 2003-2004). La SARS dal momento della comparsa si è sparsa rapidamente per il globo, ha infettato poco meno di 8500 persone e causato 908 decessi, tra cui quello di Carlo Urbani, per il quale la riconoscenza che potremo dare non sarà mai abbastanza.

Eppure questa creatura all'apparenza invincibile, così come era comparsa si è volatilizzata. Sparita nel nulla all'improvviso. Lo potete constatare se andate a leggere IL sito di riferimento per informarsi in materia, ovvero la pagina SARS dell'OMS. Dopo il report di ottobre 2004 (a 5 mesi dall'ultimo caso), non accadde più nulla; la SARS sparì nelle campagne del Guangdong dalle quali (forse) era partita. Si disse che il virus fosse "saltato" all'uomo dallo Zibetto, il quale mostrava tracce di un virus simile alla variante umana, ma non era certo se nel rapporto ( in prevalenza culinario) con la popolazione cinese, individui di questa specie fossero stati i contagiatori o i contagiati.

I virus però, sono come i vulcani: mai darli per vinti. Possono manifestarsi di nuovo, senza preavviso e con estrema violenza (vedi Ebola, il più famoso).
Infatti molti non sanno che l'OMS ha confermato che alcuni mesi dopo la fine dell'emergenza, in Cina vi fu un periodo di recrudescenza della SARS, (con tanto di morto - primavera 2004), ma era dipeso dal fatto che il virus era "scappato" da un laboratorio nel quale si stava facendo sperimentazione.

A quanto pare però, le ricerche si sono dimostrate fruttuose: dopo qualche anno di silenzio totale, ci sono novità. L'interessantissimo sito Molecularlab.it ci da due notizie (una del 2006 e una del 2007) che ci fanno capire che la ricerca sulla SARS va avanti e con buone prospettive.

Ho solo qualche dubbio, che mi è venuto leggendo una notizia. Pare che almeno in un caso (e chissà in quanti altri), i sintomi simili abbiano portato alcuni medici a confondere la diagnosi di un paziente credendolo affetto da SARS, quando invece era stato colpito da aviaria. E mi chiedo: sarà l'unico caso? Quanti ospedali sarebbero attrezzati per una diagnosi differenziale (e relativa cura) tra SARS e H5N1? E se avessimo costruito male le statistiche di patogenicità? E se avessimo sopravvalutato o sottovalutato l'uno o l'altro virus? Forse è meglio non chiederselo.

Comunque, tanto per non diffondere il panico, una recente dichiarazione dell'OMS (contenuta nel rapporto annuale sulla salute del 2007 e riportata dall'ANSA), ci ricorda che negli ultimi anni è comparsa mediamente una nuova malattia infettiva grave ogni anno, e a causa della globalizzazione, mai come oggi i rischi di pandemia sono stati così elevati.

C'è di che stare allegri.