mercoledì, maggio 14, 2008

Compost 2.0


Il compost di quest'anno: compatto, molto scuro, con molti lombrichi


E' passato quasi un anno e mezzo dall'arrivo della compostiera "Mozart", gentilmente donataci dal Comune per avviare il riciclo domestico dell'organico. Il 20 Luglio dello scorso anno ho messo in rete "i risultati" dei primi sei mesi di attività. A distanza di dieci mesi dalla precedente "svuotatura"abbiamo proceduto di nuovo, cercando di fare tesoro degli errori del passato (che pure non ci avevano affatto impedito di ottenere buoni risultati).

Il precedente periodo aveva evidenziato alcuni "limiti" del processo di decomposizione, dovuti sia all'inesperienza che alla paura di generare "cattivi odori" che potessero dare noia ai vicini. Il problema principale era stato la scarsa quantità di compost prodotto (molti scarti organici si erano decomposti solo in parte) unita alla conseguente abbondanza di detrito vegetale (principalmente, gli sfalci del gelsomino sempreverde). In poche parole, lo sfalcio successivo alla fioritura, gettato nel giro di pochi giorni dentro il compostatore, aveva formato un feltro molto aerato di getti legnosi e foglie secche e coriacee che impediva ai resti organici di cucina gettati successivamente di raggiungere il fondo (e godere della sua flora microbica). A questo si era aggiunta la mia reticenza ad "innaffiare" il compostatore nel periodo estivo, per paura che una decomposizione troppo rapida producesse odori molesti. Di fatto, è successo il contrario: erano proprio la decomposizione lenta (in particolare dei resti di pesce e carne) e la mancanza di contatto con il terriccio in formazione, che causavano problemi alle nostre narici. A metà autunno, nonostante fosse intercorsa una calda estate, il compostatore era quasi pieno di resti, molti dei quali indecomposti; urgeva fare qualcosa....

Il primo problema da affrontare era la rimozione dello strato di gelsomino. Mi sono armato di guanti e ho estratto il "cuscino", dandolo in pasto al camino ai primi freddi. Tuttavia, per non arricchire troppo il terreno di sali minerali e quindi di metalli (gettando un eccesso di ceneri) ho bruciato buona parte degli sfalci in modo incompleto, così da ridurne il volume lasciandovi però dentro una buona riserva di carbonio (prontamente rigettata nel compostatore).

In secondo luogo, per accelerare la decomposizione ho cominciato a somministrare a Mozart l'acqua "di prelavaggio" dei piatti. Si tratta in sostanza dell'acqua che si ottiene rimuovendo il cibo, l'olio, il brodo e tutto il materiale organico possibile dalle pentole usando una spugna di acciaio e senza impiegare detersivo. E' un procedimento un po' più lungo (e infatti lo facciamo una volta al giorno e non sempre), ma consente da un lato di risparmiare carico organico e tensioattivi ai depuratori, dall'altro di aumentare l'umidità e il carico organico del terriccio.


Mozart a svuotamento iniziato. Il feltro di foglie è molto ridotto rispetto allo scorso anno

L'effetto di questa "aggiustatura" lo potete vedere nella foto iniziale. A differenza dell'anno scorso il terriccio era molto più umido, compatto, e soprattutto pieno di lombrichi (questa volta le foto sono state scattate prima della setacciatura).

Ah, dimenticavo, il Comune di Anguillara ha promesso una detrazione del 6% in bolletta per chi usa il compostatore (non ho messo il grassetto a caso, perchè conosco qualcuno che ci ha fatto l'allevamento di lumache.....).