giovedì, gennaio 31, 2008

Tutti verdi, tutti verdi!!!!!


Foto di Realacci a un convegno, da Marco Bertolotto, su flickr

In vista delle prossime elezioni (sciaguratamente anticipate..) sembra ci sia una epidemia di conversioni "verdi". Ne sarei felice, se non fosse che un po' di diffidenza verso la classe politica mi fa pensare che i propositi non siano sempre del tutto cristallini.

Ma andiamo con ordine, e registriamo tre grandi eventi: una conversione di massa, una conversione inaspettata e una "apertura di credito"

La conversione di massa.

Non so quanti di voi conoscano gli "Ecodem", ovvero l'ala ambientalista del Pd. Se pensate che si tratti solo degli ex capi di legambiente Realacci e Ferrante sbagliate di grosso: solo sul sito si segnalano 59 parlamentari aderenti alla corrente. E il 26 e 27 gennaio scorso hanno organizzato un convegno dal titolo "ambientalismo del fare" (lo slogan per la verità lascia a desiderare..). Dario Franceschini addirittura si è spinto a dire che:

"Occorre far percepire la scelta di fondo del Partito democratico, non avere al proprio interno ambientalisti, ma essere il vero partito verde"
Sono commosso, anche se avrei gradito che queste parole fossero state dette almeno sette o otto anni fa. Del resto, l'autore stesso ci chiarisce che:
"la crucialità del tema ambientale si vede anche dal fatto che per la prima volta la tutela dell’ambiente è diventata centrale nella campagna elettorale americana».
Ma cosa c'entrano gli americani? Cosa sarebbe successo se agli americani non gliene fosse (ancora) importato nulla? Sorvolo. Ma apprezzo l'irrobustimento della corrente verde del PD, speriamo porti buoni frutti..

la conversione inaspettata.
Diciamoci la verità, tonino è sicuramente una persona per bene cui vale la pena dare fiducia, ma non si è mai dimostrato un grande ambientalista. Anzi, da ministro delle infrastrutture non ha perso mai l'occasione per rimarcare la sua spinta per la realizzazione di grandi opere, senza mai puntare l'accento sul fatto che quasi sempre sono progettate nel modo meno sostenibile e tocca intervenire pesantemente (allungando tempi e costi) in sede di VIA. Eppure c'è già stato un importante cambiamento di sensibilità anche da parte sua.
A Febbraio dell'anno scorso ha lanciato l'iniziativa "Per la salute dei cittadini" entro la quale ha proposto ben 12 soluzioni (di grande livello, se fosse il programma di un sindaco lo andrei a votare domani) al problema dell'inquinamento e della mobilità.

Ma quella che mi ha lasciato basito è...

L'apertura di credito.
Anche all'interno del blocco di Berlusconi, il grande condonatore, il depenalizzatore dei reati ambientali (compreso lo sversamento di rifiuti tossici), il promotore principale delle grandi (anzi, colossali) opere, si muove qualcosa (oltre alla "guarnigione" di Benedetto della Vedova). Gianni Alemanno di AN ha fatto una sortita inaudita (proprio nel senso di "mai sentita"). Ce la riporta, tra gli altri, un articolo della Repubblica, di cui riporto immancabilmente questo passo:
Gianni Alemanno di An pensa piuttosto a «una figura che apprezzo come Ermete Realacci, deputato e già leader di Legambiente, perché l´esecutivo dovrà avere una connotazione ambientalista».
Che abbiano fatto effetto le "autocritiche" sul caso Napoli fatte da Ermete sull'espresso?
Non credo che ci sarà mai un Realacci ministro dell'ambiente di un governo di destra, ma certamente l'uscita è stata di effetto. E in ogni caso, lentamente, certi concetti cominciano a diffonfersi. Era ora.

mercoledì, gennaio 23, 2008

WEC 2007 - La casa ecologica


La casa ecologica della Regione Lazio al WEC 2007

Con ritardo abissale (sono solo diventato papà nel frattempo..) riprendo a parlare del world energy congress e in particolare di quello che probabilmente era lo stand più interessante, ovvero la "Casa ecologica" itinerante della Regione Lazio. Si tratta di un progetto per la realizzazione di un prototipo di casa sostenibile, che minimizzi il consumo di energia, e anzi, dia la possibilità di produrne di più di quanta se ne consuma. Allo stand era possibile vedere il modellino di riferimento, tenendo presente che tale modello sarà di ispirazione alla realizzazione di un vero quartiere sostenibile ("Ecovillae") che un costruttore stà già realizzando nella zona di Roma Nord.
Almeno in teoria, si tratta della realizzazione di tutti i principi costruttivi utili a rendere una casa veramente passiva.

Ma a noi le chiacchiere non interessano, quindi passiamo ai dati:

  • Consumo di circa un quarto dell'energia richiesta rispetto a un edificio "normale"
  • Fabbisogno di calore inferiore a 30kWh/mq annuo
  • 6kg/mq annuo di CO2 emessa

Facciamo un confronto tra le emissioni di CO2 tra il possedere un'automobile "poco inquinante" e un appartamento in "casa ecologica" di 80mq.
Considerando i 130g/km di CO2 emessi da un'auto (peraltro virtuosa), si evince che occorre percorrere 3693km all'anno (solo 10,11km al giorno) circa per produrre con un'auto le stesse emissioni causate dall'appartamento.

E non finisce qui.
Secondo il depliant della Casa ecologica (pag. 26), mentre la spesa annua di una casa tradizionale è di circa 2400 euro, la spesa di una casa ecologica si aggira solo sui 650 euro ed è possibile ricavarne 1650 se ci si dota di un adeguato impianto fotovoltaico (non ho trovato però alcun riferimento alla metratura). A conti fatti, c'è quindi la possibilità di "guadagnare" 3400 euro all'anno. O questo almeno è ciò che viene dichiarato sulla carta.

Per quanto riguarda le soluzioni adottate in campo di materiali, le potete immaginare. Mi interessa invece porre in risalto un elemento importante di qualunque "passive house", ovvero la veranda, che ne è un elemento fondamentale. Una veranda esposta a sud infatti, se ha la possibilità di comportarsi da pergola/tettoia in estate e da serra in inverno diventa uno strumento fondamentale per ridurre drasticamente il bisogno di termoregolazione della casa (guardate per esempio questa abitazione).
Qualunque settore di giardino, balcone o terrazzo, se esposto a sud, può essere trasformato in veranda, dando beneficio anche a case vecchie la cui "riconversione" sia difficile o costosa.

Lo stand della Casa Ecologica è itinerante, quindi probabilmente trovarlo anche in futuro presso le mostre di settore.

Per approfondimenti vi consiglio in particolare questa pagina e questo pdf.
A questi indirizzi troverete invece il depliant di Casa Ecologica e il depliant di Ecovillae

martedì, gennaio 15, 2008

Appunti di local warming


Lo so, lo so, questo inverno ci induce a pensare che gli effetti del global warming nell'area italiana siano stati trascurabili. Ma come sempre, esiste un certo grado di soggettività nel valutare le situazioni che viviamo e ancor più nel ricordare quelle che abbiamo vissuto. Nel nostro piccolo, possiamo ricordarci di questo post, ricorrente esattamente a un anno fa (mi sembra passata una vita, nel frattempo ho cambiato città, ente e mi è nato un figlio...), nel quale "lamentavo" le fioriture precoci di parecchie specie botaniche. Questo autunno, se possibile, è andato ancora peggio, o almeno questo è il quadro che ci mostra la situazione dell'italia peninsulare sul lato tirrenico. Una fase di tempo relativamente caldo ma soprattutto secco si è protratta fino a metà dicembre allorchè sono sopravvenute discrete piogge.
Se non ne siete convinti vi consiglio (come ho fatto l'anno scorso), di esaminare i dati 2007 provenienti dal monitoraggio IBIMET.
E' emblematico il caso della centralina di Roma urbe. Confrontando i dati delle precipitazioni del 2007, emerge che tra gennaio e giugno sono piovuti circa 306mm di pioggia (già di per se comunque molto pochi), mentre nel periodo compreso tra luglio e dicembre ne sono piovuti 15!
Stiamo parlando di un tasso di precipitazioni tipico delle aree predesertiche!

E infatti, possiamo esaminare due interessanti cartine: la prima ci mostra le precipitazioni assolute del periodo compreso tra novembre 2006 e ottobre 2007.

Carta IBIMET delle precipitazioni assolute nel periodo nov 2006-ott 2007
Come vedete, una buona fetta di italia peninsulare è compresa tra i 400 e i 600mm.


La seconda cartina ci mostra invece le "anomalie" annuali di precipitazione del 2007 calcolate sulle medie degli anni '90-2005.

Carta IBIMET delle anomalie di precipitazione nel periodo nov 2006-ott 2007

Come si vede, il periodo indicato mostra una diminuzione della pioggia attorno ai 200mm annui sulla gran maggioranza del territorio italiano (che poi significa tra il 40 e il 60% in meno...).

Tutto ciò si è visto anche nelle fioriture in natura così come nel mio giardino. Solo per dare due esempi, l'ajuga reptans che ho piantato tempo fa nel posto più buio del mio giardino (fiorisce ad aprile) ha cominciato a fiorire a settembre e non si è ancora fermata. il 18 dicembre sono andato con l'agenzia a fare il monitoraggio del fiume Arrone a Fiumicino e ho trovato in fiore tutta la popolazione locale di Bidens tripartita (che in teoria dovrebbe fiorire tra maggio e giugno...).

Se poi volete sapere che senso ha l'immagine di apertura del post, posso dirvi che quelli sono due piccoli pomodori nati dalla pianta che ho messo a dimora a marzo scorso e maturati in questi giorni come "prodotto" della fioritura di ottobre....

lunedì, gennaio 07, 2008

Peter Heather - La caduta dell'impero romano


La copertina del libro - Garzanti
In Italia forse non avrebbe potuto nascere un autore così: conciso, diretto, ma anche estremamente curioso e libero dai clichè e i condizionamenti che caratterizzano molti storici nostrani. La ricerca di Heather è durata tanti anni e si vede: ogni parte della sua ricostruzione dei fatti è davvero convincente, e la storia che ci racconta è molto diversa da quella che conosciamo.
Incrociando i resti archeologici con lo studio degli autori tardoantichi si capisce che qualcosa di ciò che pensavamo non quadra affatto: com'è che ancora agli inizi del quinto secolo vicino ai bollenti confini "futuri francesi" dell'impero esisteva una economia molto fiorente? Com'è possibile che l'impero si lasci travolgere dalla crisi senza reagire? Qual'è il vero momento in cui si può dire che tutto sia perduto?
Gli autori del passato hanno dato la responsabilità di volta in volta alla fine della schiavitù, al cristianesimo, alla mollezza dei costumi, all'ingresso dei barbari tra le fila dei legionari, ma nessuna di queste cause, nè il loro complesso, sono convincenti per spiegare questa fine ingloriosa. Anche perchè, come dice Heather, anche l'impero d'oriente soffriva degli stessi mali, eppure prosperò per altri sette secoli e durò per altri dieci.
Quello che è certo è che fino al 468 d.c. l'impero avrebbe potuto ancora salvarsi e rimettersi in piedi. Ma la storia andò diversamente, perchè l'allora imperatore Antemio puntò tutte le su fiches sulla mossa sbagliata, e perse.
Chissà che aspetto avrebbero avuto i fori imperiali, oggi, se non fosse andata così...
Consigliatissimo!

domenica, gennaio 06, 2008

Sia Benedetto il convertito (ma solo lui)!


Foto dal book dell'associazione Luca Coscioni, su Flickr

Il quattro agosto scorso, su "il giornale", è comparso un articolo che ci narra della conversione verde di Benedetto Della Vedova (col quale mi trovo in sintonia su alcune cose, devo ammetterlo..), il leader dei riformatori liberali (per chi non lo sapesse, si tratta di un frammento o sotto-partito di Forza Italia, nato dalla scissione con i radicali).
Prendendo a ispirazione la campagna "vote blue, go green" dell'altro convertito James Cameron, ha indetto il concorso di idee "più azzurro più verde", del quale potete trovare (anche su youtube), il video di presentazione dell'iniziativa. In pratica, si trattava di spedire un elaborato, anche audiovisivo, sulla soluzione di un problema ambientale, da far pervenire alla segreteria dei riformatori liberali. Della Vedova, nel messaggio, annunciava:

"In autunno ci ritroveremo in una grande manifestazione pubblica, chiameremo le cinque persone che hanno presentato le proposte migliori e (...) ci faremmo carico di trasferirle a forza italia e alla casa della libertà perchè possano diventare punti del nuovo programma della CdL".

e poi:

"la qualità della vita e dell'ambiente devono essere sempre più un visibilmente un connotato essenziale delle politiche liberali italiane"

Perchè fare tutto ciò, (tra l'altro in piena antitesi di spirito con la testata giornalistica della "casata" di riferimento?) Il messaggio era chiaro, visto che come riferisce il giornale:

"I leader conservatori che hanno messo l’aria pulita in cima ai pensieri e ai progetti elettorali sono talmente tanti da sembrare tutti. Nicolas Sarkozy in Francia, Arnold Schwarzenegger in California, Angela Merkel in Germania."

Appunto. Ormai i problemi ambientali sono diventati una pressante fonte di preoccupazione molti cittadini, e quindi (tramite voto) anche per i politici.

Si direbbe però che il lodevole progetto di Benedetto sia rimasto un'arma spuntata. Innanzitutto, almeno a leggere il sito, pare siano arrivati solo 10 progetti degni di essere valutati (accidenti, il 50% forse entrerà nel programma della CdL!). In secondo luogo (pochi fondi? disinteresse del capo supremo? poche idee dalla base?) la grande manifestazione annunciata non c'è stata. Peraltro, a leggere il sito dei RL non mi sembra nemmeno che i visitatori siano stati colti da un qualche afflato ambientalista....

Diciamo la verità, Benedetto è stato lungimirante e coraggioso, ma il peggior partito dove si possano introdurre certi concetti è proprio forza italia (ricordiamoci di questo post!), e lo si capisce da tante cose. Probabilmente andrà meglio con AN (in vista del congresso di febbraio Fini ha preannunciato una svolta ambientalista, chissà..). In ogni caso, continuo a sperare che le politiche ambientali diventino un valore trasversale, perfino in un paese ostico come il nostro...