venerdì, luglio 21, 2006

Il kitegen fa sognare



Al meeting di San Rossore ho parlato con l'Ing. Ippolito, l'inventore del Kitegen, del quale ho già scritto in un post precedente.
Anche se non ha straordinarie doti di oratore, la genialità del suo progetto era evidente un po' a tutti o almeno è questa la mia impressione.
Sono riuscito ad avere alcuni dettagli della sua "giostra", uno dei quali è che hanno speso qualche centinaio di migliaia di euro solo per la progettazione, anche se ormai è tutto pronto per far "volare" il primo modello.
I materiali e le tecnologie sono di prim'ordine, a partire dalle funi cui sono collegati gli aquiloni, costituite da una fibra capace di reggere trazioni di 30 ton/cm2 (resistenza 8 volte superiore all'acciaio) e pesante meno di 1kg/dm2, ovvero meno dell'acqua.
Un diagramma da lui illustrato evidenziava il progressivo aumento di intensità del vento salendo di quota, che arriva rapidamente a 9-10 m/s a 1000m e può aumentare fino a 18-20 a 5000m.
A 1 km quindi, si hanno a disposizione ben 320KW/mq, una quantità di energia ben più alta di quella a disposizione dei classici pannelli fotovoltaici.
Il problema adesso è rintracciare i soldi per realizzare il prototipo, perchè a quanto pare il 40% concesso dal Ministero dello Sviluppo economico non è sufficiente.
Per illustrare il progetto e cercare finanziamenti, Ippolito ne sta realizzando una sorta di applicazione su piccola scala da installare su un furgone dimostrativo (serve a far capire che funziona, ma non certo a stimare il rendimento di un kitegen "vero", considerando che gli aquiloni in questo caso non possono essere alzati eccessivamente).
Gli ho chiesto esplicitamente se avesse considerato il problema della collisione con gli uccelli e dei fulmini.
Per quanto riguarda i fulmini mi ha spiegato che essendo i cavi di polietilene (e quindi buoni isolanti) l'effetto "antenna" non è possibile, e comunque nel peggiore dei casi si danneggerebbe un aquilone.
Per quanto riguarda gli uccelli, mi ha detto che, sfruttando il fatto che gli aquiloni per loro natura non hanno inerzia (possono cambiare direzione anche repentinamente), è sufficiente un piccolo radar per comunicare agli aquiloni di spostarsi durante il passaggio di uno stormo (o di un aereo ultraleggero che violasse lo spazio del kitegen).

Se funzionerà come promette, entrerà nella storia.

L'immagine è prelevata dal Photostream di ukslim.